Trasfigurazione del Signore – 6 Αgosto 2017

Benedetto il nostro Dio, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.

Carissimi, celebriamo oggi la festa della Trasfigurazione del Signore sul monte Tabor. Questo momento centrale nella vita del Signore, che è diventato anche una delle Dodici Grandi feste del calendario bizantino. L’iconografia stessa della festa, come la vediamo nella nostra chiesa cattedrale, riprende la narrazione evangelica con il Signore trasfigurato al centro, avvolto di luce, Mosè ed Elia ai lati e sotto i tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni che non osano quasi a guardare la luce abbagliante che viene dal Signore.

Cosa celebriamo in questa festa? Perché celebriamo la Trasfigurazione del Signore? La liturgia bizantina, in questa festa, collega strettamente il mistero della Trasfigurazione di Cristo alla sua passione: nell’una e nell’altra vediamo la salita sul Tabor e quella sul Calvario. Anche la presenza dei discepoli, una presenza meravigliata nell’ora della Trasfigurazione, una presenza smarrita e piena di paura e dubbio nell’ora della passione. Uno dei tropari del vespro canta: “Prima che tu salissi sulla croce, Signore, un monte ha raffigurato il cielo… Erano con te Pietro, Giacomo e Giovanni… Prima della tua croce, o Signore, prendendo con te i discepoli su un alto monte, davanti a loro ti sei trasfigurato, illuminandoli con bagliori di potenza, volendo mostrare loro lo splendore della risurrezione…”. La Trasfigurazione quindi vuol preparare e in qualche modo rafforzare i discepoli e anche tutti noi di fronte alla passione di Cristo, e allo stesso tempo diventa per i discepoli e per noi una prefigurazione della sua risurrezione e della nostra risurrezione.

La presenza di Mosè e di Elia nella Trasfigurazione e la presenza anche dei tre discepoli ci collega col mistero della Croce di Cristo. La festa della Trasfigurazione possiamo dire ci mette davanti tre montagne: il Sinai, il Tabor ed il Calvario. Tre montagne che dall’Antico al Nuovo Testamento sono diventate luogo di teofania, di salvezza per il popolo eletto e per ognuno di noi cristiani. Nel Sinai il Signore si manifesta a Mosè donandogli la legge, la sua Parola. Nel Tabor il Signore si manifesta prefigurando la sua gloria divina. Nel Calvario il Signore si manifesta nella sua debolezza, nella sua umanità apparentemente sconfitta, ma che sappiamo vittoriosa.

Sinai, Tabor, Calvario, tre montagne in cui il Signore si manifestò e si manifesta, perché Lui continua a darci la sua Parola, continua a mostrarci la sua Gloria, sempre però attraverso il mistero della sua e nostra Croce. Anche la vita di tutti noi cristiani è segnata possiamo dire da queste tre montagne: Sinai, la montagna della sua Parola: noi ascoltiamo ed accogliamo la sua Parola che ci viene data, ascoltata, e che deve diventare la guida di tutta la nostra vita cristiana. Tabor, la montagna della sua Trasfigurazione, della sua gloria, della sua vita divina che ci viene elargita nella Chiesa per mezzo dei sacramenti, che sono per noi luce e fonte di vita. Calvario, la montagna della Sua e della nostra sofferenza, vissuta sempre nella ferma speranza della risurrezione.

In questa nostra Divina Liturgia, abbiamo ordinato lettore il nostro seminarista Ivan Lykhopater. È un passo di più che lui accoglie nel suo cammino di formazione che lo porterà, se il Signore vuole, al sacerdozio. Il lettore è colui che nella Chiesa annuncia la Parola del Signore. Nella preghiera di ordinazione abbiamo pregato: “Signore Dio Onnipotente, scegli questo tuo servo e santificalo; da a lui di applicarsi con saggezza e intelligenza allo studio e alla lettura delle tue divine Parole, e proteggilo in una vita irreprensibile”. Notate questa rase, questa preghiera: “…da a lui di applicarsi con saggezza e intelligenza allo studio e alla lettura delle tue divine Parole…”. Applicarsi, darsi del tempo, con saggezza ed intelligenza… Dare del tempo a se stesso e al Signore, per la preghiera certamente, per il servizio nella Chiesa certamente. Ma soprattutto la richiesta è allo studio e alla lettura delle tue divine Parole… Cioè conoscere e far conoscere, amare e far amare la Parola di Dio, la parola che deve diventare il suo ed il nostro centro della vita. Una parola, e oggi Ivan ne diventa servitore, che deve impregnare tutto il suo ed il nostro cuore, la sua e la nostra maniera di vivere come cristiani.

Ringraziamo il Signore che oggi continua a trasfigurarsi nella nostra vita. Che oggi continua a portarci per mano nelle tre montagne: della sua parola, dei sacramenti, della croce. Ringraziamolo anche per il dono del lettorato a Ivan, un dono per lui certamente ma anche per tutto il nostro Esarcato.

©2017 Ελληνική Καθολική Εξαρχία elcathex.gr

Web Design by mare - Hosted by ATgroup